Bottega Veneta: storia della Padded Cassette
Ci sono accessori che assurgono a simbolo e diventano sinonimo di rappresentanza per le stesse maison che li hanno prodotti: è la storia della Padded Cassette di Bottega Veneta, in pochi anni trasformatasi in oggetto di culto per ogni trendsetter che si reputi tale.
Presentata per la prima volta all’interno della collezione Pre-Fall 2019, la borsa racchiude in sé l’anima e lo stile del brand italiano. Infatti la filosofia del no logo e al tempo stesso l’immediata riconoscibilità sono espressi appieno dal dna di questo iconico accessorio in pelle. Le linee pulite e squadrate, nella perfezione delle geometrie, esaltano l’inconfondibile tecnica di cucitura a intreccio, altra eredità del marchio qui impeccabilmente descritta nella sua artigianalità.
Dalle passerelle ai social alla Padded Cassette è imputabile la responsabilità e il merito di aver coniugato il lusso patinato di Bottega Veneta e lo street urban style (operazione molto cara, in questi tempi, anche a un altro marchio appartenente ai negozi di Galleria Cavour: Louis Vuitton). La borsa nasce dall’ispirazione dell’ex direttore Daniel Lee, desideroso di creare un simbolo identitario capace di congiungere eleganza e semplicità.
L’effetto del rigonfiamento è invece merito di un’innovativa tecnica termo-sigillante ad alta frequenza che conferma quanto la griffe risulti all’avanguardia nei processi di lavorazione della pelle. Il risultato finale ricorda quasi un’opera pop. Non stupisce, allora, che in pochi anni la si sia vista ovunque, su magazine e siti specializzati, oscillare sulle spalle dei grandi nomi dello star system. Il merito, forse, è proprio di questo suo design ultraterreno e il riferimento alla pop art è un evidente omaggio ai legami che il marchio ha da sempre stretto col movimento artistico, basti pensare al cortometraggio “Industrial Videotape” che Andy Warhol girò sul brand e all’assidua frequentazione, all’interno della boutique newyorkese, di star e personalità che ruotavano attorno alla Factory.
Ora che l’eredità artistica è stata affidata a Matthieu Blazy è stato lui stesso a tributare alla borsa il giusto riconoscimento attraverso quella che è sembrata a tutti gli effetti una dichiarazione d’amore e una simbolica staffetta creativa volta al suo predecessore Lee: la prima uscita che ha inaugurato il suo debutto sulla passerella del brand ha visto apparire proprio una Padded Cassette abbinata semplicemente a una canottiera bianca e a un paio di jeans.
In fondo chi meglio del nuovo designer di Bottega Veneta può sapere che per esprimersi, a volte, l’eleganza non necessità di altri elementi che l’essenzialità.