Il Royal Ascot tra stile e tradizione inglese
I riflettori sulle sfilate parigine si sono appena conclusi ma, quando si tratta di stile, anche gli inglesi sanno come farsi notare, a modo loro. Si è infatti tenuto, in questi giorni, uno degli appuntamenti mondani più esclusivi e chiacchierati della stagione: il Royal Ascot. Pur trattandosi di un blasonato evento sportivo, le gare ippiche si tengono infatti ogni anno, a fine giungo, nel famosissimo ippodromo del Berkshire; la manifestazione equestre, nel tempo, è diventata una vera e propria passerella a cielo aperto.
Così, per cinque giorni, oltre che sulle corse e sulle scommesse, gli occhi della stampa sono puntati sulle tribune dove puntualmente va in scena una vera e propria passerella tra lord, ladies e blasonati ospiti che rivisitano il rigoroso dress code con estro e originalità. Sin dal 1711, infatti, la famiglia reale britannica è stata onnipresente all’appuntamento, particolarmente amato anche dalla defunta Regina Elisabetta, e l’etichetta sul look ha subito ben poche variazioni nel corso dei secoli. Nonostante le regole varino a seconda della vicinanza al palco reale, è essenziale per gli uomini indossare sempre le calze e per le donne non avere mai orli che superino il ginocchio.
E’ tuttavia il cappello il vero protagonista di questo appuntamento ad alto tasso di glamour. Tra creazioni in precario equilibrio tra il kitsch e l’originalità, trovano spazio anche veri e propri colpi di stile: come l’omaggio, lo scorso anno, di Kate Middleton a Lady Diana con un completo a pois bianco e nero e un cappello a tesa larga ornato di fiori bianchi firmato Sally-Ann Provan. Impossibile non vedere paragoni con l’indimenticata Regina del Popolo che nel 1988 indossò proprio un abito simile.
Se la stampa inglese è sempre a cerca di esagerazioni, la tribuna non sembra deluderla puntando molto sull’effetto scenografico dei copricapi. La consuetudine dei cappelli colorati è in realtà un modo per affermare il proprio orgoglio british portando avanti una tradizione secolare. Tuttavia, la brama di finire sulle copertine di gossip e sulle pagine di cronaca mondana, ha finito per stuzzicare gli appetiti anche della più alta aristocrazia creando, nel tempo, una vera e propria gara al cappello più stravagante e fotografato.
Negli anni sono andati in scena cappellini floreali, piccole pagode colorate, vertiginose creazioni architettoniche e ogni sorta di fantasiosa reinterpretazione della tradizione. Quest’anno, nel primo Royal Ascot al cospetto del nuovo monarca Re Carlo III, è stata Sabrina Elba a dettare le regole dello stile, puntando su un total look bianco del brand Self-Portrait e un cappellino a goccia: segno che la semplicità potrebbe essere la nuova frontiera della stagione.
Se pure la principessa Anna ha puntato su un formale cappello azzurro, decisamente più audace è parsa la Regina consorte, Camilla Parker Bowles, con un ampio cappello piumato firmato Philip Treacy. I più maligni hanno voluto vedere, in questa stravagante scelta, un modo per rivendicare finalmente il suo nuovo ruolo, non più in ombra, nella Royal family: ma si sa, anche anche la moda e i suoi messaggi segreti fanno parte dell’affascinante gara di stile del Royal Ascot, che nulla ha da invidiare alla competizione equestre in atto.