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Moncler e il piano di sostenibilità

7 Agosto - 2024

Moncler e il piano di sostenibilità

Giudichiamo il valore dei nostri risultati anche dal modo in cui li abbiamo raggiunti perché siamo convinti che il successo è di lungo periodo solo se sa creare valore condiviso”. Con queste pionieristiche parole Remo Ruffini, patron di Moncler, descrive perfettamente il piano strategico di sostenibilità messo in campo dal gruppo, confermando quanto la responsabilità ambientale e sociale siano parte sempre più integrante del loro modello di business.

Oggi diventa imprescindibile, infatti, prendere parte al processo di sensibilizzazione globale e il progresso non può più misurarsi solo coi numeri del mercato ma anche con le azioni e le attenzioni verso il nostro pianeta e la realtà che ci circonda. Il gruppo si è quindi impegnato a rispettare gli accordi presi nel campo della riduzione delle emissioni di gas serra per affermare, entro il 2050, l’ambizioso obbiettivo di zero emissioni.

Inoltre è da tempo iniziata un’operazione di riciclo degli scarti di produzione di nylon all’interno delle sedi produttive per raggiungere, entro il 2025, l’utilizzo di oltre il 50% di tessuti e filati a più basso impatto: riciclati, biologici o provenienti da agricoltura rigenerativa.

Resta inoltre uno dei punti fondamentali del Piano anche la tracciabilità delle materie prime che consente un miglior monitoraggio di tutte le componenti che partecipano alla produzione e tutela, di conseguenza, i lavoratori coinvolti in nome dell’Equal Pay, il principio che garantisce pari diritti ai professionisti coinvolti. Moncler si è inoltre impegnata anche a supportare le comunità locali delle aree produttive con progetti ad alto valore sociale a favore della collettività.

L’intero piano, seppur di ampia durata temporale, viene aggiornato annualmente così da valutare di volta in volta i progressi raggiunti e fissare nuovi obbiettivi per un continuo miglioramento. Il gruppo della maison italiana si conferma ancora una volta tra i più attenti e sensibili nel perseguire concretamente cause che ormai sono imprescindibili dal contesto attuale in cui viviamo. Confermando la propria capacità di guardare al futuro, Remo Ruffini ha compreso che per il fashion system la sostenibilità non può più rappresentare un optional virtuoso ma un concreto processo di miglioramento continuo.