GC Magazine - Galleria Cavour

La moda e Galleria Cavour omaggiano il mondo dei fiori

21 Maggio - 2025

Fiori giganti - Galleria Cavour

Nel mese di Maggio la facciata di Galleria Cavour che si apre su via Farini e l’omonima piazza ha riservato ai visitatori e ai cittadini bolognesi un vero e proprio colpo di teatro mostrandosi in una veste completamente rinnovata grazie al progetto di valorizzazione messo in campo ormai da tempo da Gioia Martini. Splendidi fiori giganti hanno così rivestito l’intero ingresso che dai tre portici identitari giunge fino alle balconate.

Si tratta di un omaggio alla Primavera ma anche alla bellezza. In un settore in costante mutamento come quello della moda, i fiori restano una presenza inossidabile, capaci di attraversare epoche e stili. Dai celebri vezzi di Madame de Pompadour, che amava abbellire i propri abiti con decori floreali realizzati manualmente mediante nastri e merletti, ai fiori tra i capelli di Frida Kahlo, divenuti parte della sua identità artistica, fino alle declinazioni hippy o della Swinging London: i fiori hanno ispirato e raccontato stili e generazioni fin dai tempi di Marco Polo, quando la Via della Seta era crocevia di scambi e contaminazioni culturali e le fantasie floreali cinesi affascinavano l’Europa, evocando giardini segreti, ciliegi in fiore e foreste incantate.

Nella moda, i fiori non sono mai stati semplici decorazioni, ma simboli di espressione personale e identità: indossarli significa celebrare la natura, l’energia vitale e la bellezza. Non sorprende, dunque, che molti stilisti abbiano fatto dei fiori il proprio emblema distintivo. Basti pensare alla camelia di Chanel, fiore prediletto da Mademoiselle Coco per la sua forma perfetta e la sua eleganza discreta: una sintesi ideale per riassumere il suo stile. Ancora oggi questo fiore è simbolo della maison, presente in abiti, gioielli e accessori.

Christian Dior, appassionato giardiniere, amava invece le rose del suo giardino di Granville: un legame così profondo da renderle parte integrante dell’identità del marchio. Il papavero, delicato e poetico, è stato scelto da Kenzo come strumento evocativo per rafforzare il legame del brand con l’Oriente.
Marc Jacobs ha trovato nella margherita l’incarnazione della sua visione giocosa e vitale, mentre Miuccia Prada ha sempre utilizzato l’immaginario floreale in modo anticonvenzionale. L’iris, ricorrente nelle sue collezioni, è spesso diventato non solo un elemento decorativo, ma uno strumento di riflessione: crasi identitaria di dolcezza e forza, tradizione e avanguardia.

E come non lasciarsi sedurre dalle stampe tropicali di Versace? Dalle iconiche collezioni del 1995 fino alle più recenti linee La Vacanza, il marchio ha saputo proiettare la propria estetica verso una natura sensuale, lussureggiante, quasi selvaggia.
Il fascino floreale ha conquistato anche il mondo dell’alta gioielleria. Ne sono un esempio la collezione “The Tiffany Garden” e le creazioni di Jean Schlumberger, in cui pietre preziose e motivi botanici si fondono in autentici capolavori onirici. La celebre maison Vhernier, tra le più apprezzate all’interno della gioielleria Bartorelli, ha persino dedicato un’intera linea al fiore della Calla: minimalista ed elegante come le sue creazioni.

Moda e fiori: una storia d’amore senza tempo, che in questa primavera rifiorisce nella cornice elegante e suggestiva di Galleria Cavour.