GC Magazine - Galleria Cavour

L’uomo che verrà: le collezioni FW25 sfilano a Milano e Parigi

29 Gennaio - 2025

La moda rispecchia la società e in periodi storicamente incerti prova ad anticipare tempi e risposte. Gli stilisti, nel frenetico susseguirsi delle fashion week, soprattutto quelle di Milano e Parigi, cercano allora di raccontare l’uomo che verrà e portano in passerella le loro personali visioni e collezioni. Se da una parte è ormai chiaro che la distinzione di genere appare obsoleta e che uomini e donne peschino indistintamente dai corrispettivi guardaroba ispirandosi a vicenda, dall’altra riaffiora con fierezza uno stile dandy i cui tratti caratteristici sono proprio gli elementi emblematici dell’universo maschile: cravatte, blazer strutturati e completi eleganti. Un’apparente contraddizione che ha come fil rouge la ricercatezza e la sartorialità.

Dolce & Gabbana omaggia l’arte del vestire bene e titola il proprio show “Paparazzi” quasi come se tutti noi, nel vestirci, fossimo costantemente soggetti ai flash dei fotografi o dei nostri smartphone. In bilico tra Dolce Vita e voyerismo digitale sfilano impeccabili cappotti, smoking e pantaloni con le pinces. Prada, in questi tempi inquieti, ci invita a puntare sulla comodità e a liberarci dai vincoli della ragione. C’è libertà nell’accostare le diverse texture, nell’indossare spille floreali, maxi bag in pelle o coloratissimi texani.

Esclusività è invece la parola d’ordine per Zegna: a cinquanta top client, infatti, è stata data l’opportunità di acquistare immediatamente i capi visti poche ore prima in passerella senza dover attendere il loro arrivo in boutique nella prossima stagione. Un’esperienza unica nel nome del “tutto e subito” che, mai come in quest’epoca, caratterizza i desideri di utenti e clienti. Alessandro Sartori ha così infranto anche una delle poche barriere ancora esistenti: quella del tempo.

A Parigi, invece, fa scalpore la collaborazione tra Pharrell Williams e Nigo per Louis Vuitton. Sotto gli occhi di un front row d’eccellenza, capitanato da Bradley Cooper e Adrian Brody, al Louvre sfila il dandy contemporaneo o più precisamente il “dude”: un uomo ricercato, capace di azzerare il confine tra streetwear e sartorialità, ma anche quello tra Oriente e Occidente, pur di risultare cool agli occhi della comunità. Il rosa diventa uno dei colori predominanti della collezione tra borse a forma di aragosta, camice abbinate a pantaloncini over e cappellini da baseball accostati a ricami asiatici.

Menzione speciale a Kim Jones, che proprio a Parigi, al termine della sfilata, riceve la prestigiosa Légion d’Honneur dalle mani di Anna Wintour. Il suo uomo, per Dior, si ispira alla silhouette della “Linea H” ideata proprio dal fondatore dell’omonima maison e capace di accentuare la vita bassa proprio grazie a una cintura che mima la barra della lettera alfabetica, stringendo di fatto i fianchi e donando slancio alla gamba. I modelli, alcuni dei quali bendati, portano in scena un sapiente gioco di contrasti che alterna materiali opachi e lucidi, scollature e girocolli, blazer militari e vestaglie.

Gli stilisti, dunque, per rispondere alle domande del mercato odierno, guardano indietro cercando di attualizzare gli archivi e le collezioni 2025 potrebbero ricordarci proprio questo: che senza un passato non c’è alcun futuro.