GC Magazine - Galleria Cavour

Riassunto delle sfilate SS25 di Milano e Parigi

26 Giugno - 2024

Sfilate SS25 Milano e Parigi

Ill: Studio Carabas

Le settimane della moda portano sempre con sé riflessioni sul tempo che viviamo e su come gli stilisti interpretano la nostra contemporaneità. A pochi giorni dalla conclusione delle sfilate milanesi e di quelle parigine è giunto il momento di porre la lente d’ingrandimento su ciò che ci aspetta nelle prossime collezioni primavera/estate.

Tra le piacevoli conferme troviamo Adrian Appiolaza, alla sua seconda sfilata a capo di Moschino, che ha portato in scena l’ironia e l’irriverenza tipica del brand catapultando gli spettatori all’interno di un immaginario ufficio degli oggetti smarriti. Tra pizze, palloni e angurie che diventano clutch, blazer decorati con oggetti di lavoro e post-it sulle giacche, gli oggetti persi e ritrovati assumono nuovi usi e significati: un vero inno alla libertà creativa.

Tra i brand che animano Galleria Cavour brilla senza ombra di dubbio Prada. La sfilata messa in campo da Miuccia e Raf Simons dimostra come un capo d’abbigliamento possa trasformare tutti noi in supereroi. Sulla cyber-passerella sfilano creazioni energiche e vitali: cinture quasi sospese come orbite e occhiali da sole futuristici. Tra gli eroi moderni della maison figurano anche i pittori come Bernard Buffet, le cui opere spiccano sulle stampe di t-shirt che diventeranno certamente iconiche.

Bologna è ancora una volta protagonista di questa fashion week grazie a Magliano e si conferma culla di talenti emergenti e città in grado di ispirare e influenzare le nuove tendenze. Lo stilista porta in scena una favola moderna con creazioni che scavano a piene mani negli anni 2000 come ricorda la calzatura simbolo della sfilata: la nuova scarpa Effe 10. A Parigi, invece, è Pharrell Williams a incantare con uno show mozzafiato nel giardino della sede dell’Unesco. Louis Vuitton presenta un dandy cittadino del mondo tramite i bauli e le borse globo, i richiami esotici della stampa pitone pixelata e quelli country delle giacche in pelle.

Altra sfilata ad alto tasso di spettacolarizzazione è stata quella di Rick Owens che abbandona il tanto amato nero per immergersi in un’epica narrazione dove è il bianco a dominare la scena: con duecento modelli avvolti da tuniche, drappi e maxi-mantelle. In generale ciò che emerge dalle settimane della moda maschile è il desiderio di riabbracciare valori di speranza, gioia e dialogo tra mondi lontani (a volte anche solo immaginari) in relazione a un’attualità che troppo spesso ci racconta di un presente precario e inquieto.